I PIACERI DELLA VITE - NUMERO 2 - APRILE 2017 | Page 38
Una piccola realtà, che però per
decenni ha portato avanti la
produzione di vini quanto
più possibile rappre-
sentativi delle anti-
che tradizioni locali.
Parliamo ad esem-
pio del Genazza-
no Bianco DOC,
del Cacchione o
del raro Robia-
no, un fantasti-
co
blend di
Merlot e Caber-
net Sauvignon
che affonda le
proprie
origini
nei
baccanali
e
nelle
feste
Rubicali ai tempi
dell’antica Roma.
Eppure oggi Raffaele,
con grande coraggio, ha
voluto cimentarsi con un
altro importante autoctono a
bacca rossa storicamente coltivato
in queste terre, il Cesanese appunto.
Qual è la novità? La novità è che si
tratta di un’inedita produzione vinifica-
ta in bianco e spumantizzata di queste
uve che, come noto, vengono utilizzate
per realizzare vini rossi di grande
struttura e alcolicità elevata. Ad onor
del vero dobbiamo ricordare che le pri-
me bollicine ottenute dal vitigno
Cesanese, sono quelle dell’ottimo Brut
prodotto dall’azienda Corte dei Papi di
Anagni e quelle dell’intrigante metodo
classico di Casale della Ioria di Paliano:
entrambe però, vinificate in rosato.
Noi abbiamo avuto la fortuna di essere
tra i primi a godere di questa originale
creazione, che ci ha regalato sensazio-
ni davvero positive, già dai nostri primi
assaggi “rubati” direttamente dall’au-
toclave. Per questa prima produzione
il metodo di spumantizzazione uti-
lizzato da Raffaele e dall’enologo
mmmmm
38
Il meraviglioso mosaico
raffigurante Bacco, rinvenuto
a Genazzano nel 1910,
è una intatta testimonianza
della lontana tradizione
enologica di queste terre.
Giuliano Salvatore è lo Charmat: la se-
conda rifermentazione e la presa di
spuma avviene appunto in piccole
autoclavi da 3000 litri, dove il “ Mio Niè ”
rimane per un minimo di 6 mesi, tempo
che consente un arricchimento della
struttura e conferisce un profilo sen-
soriale più complesso. Il vino, già in
questa nostra anteprima, presentava
un giallo paglierino limpido e cristalli-
no, con una effervescenza e una lunga
persistenza di schiuma.