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CITY LIFE MAGAZINE N.15
Il supermercato del futuro
tra etichette aumentate
e videoinstallazioni
Pietro Mezzi
F
uture Food District è
il supermercato del
futuro, una delle novità più
interessanti di Expo 2015.
È proposto da Coop, tra
le più grandi società della
distribuzione organizzata
(12,7 miliardi di fatturato,
1.200 strutture di vendita,
oltre 54 mila addetti). Il
supermercato 2.0 è un luogo
dove l’innovazione è reale e
si tocca con mano. Anzi, si
sfiora. Basta infatti indicare
con la mano o con un dito
un prodotto tra i tanti disposti
in modo ordinato sui tavoli
e, istantaneamente, dello
stesso prodotto è possibile
conoscere praticamente
tutto: caratteristiche primarie
dell’articolo, l’origine delle
principali materie prime
che lo compongono e
l’eventuale presenza di
ingredienti allergizzanti, il dato
nutrizionale per porzione
e l’impatto ambientale
espresso in CO2 equivalente,
l’impronta ecologica e, infine,
informazioni dettagliate
sulla storia e sulle sue
caratteristiche. È un’idea nel
segno dell’innovazione, tra
videoinstallazioni, etichette
aumentate (così si chiamano
quelle del supermercato
del futuro) e interazione tra
prodotti e consumatori.
Un’idea innovativa di acquisto
consapevole e informato.
Questo grazie alle nuove
tecnologie. L’idea nasce dalla
collaborazione tra Coop, lo
studio Carlo Ratti Associati
e il “Senseable City Lab” del
prestigioso Massachusetts
institute of technology, in cui
insegna lo stesso Ratti.
Nei 2.500 metriquadrati di
superficie di vendita realizzati
all’interno di Expo i prodotti
sono disposti su tavoli e
seguono un ordine che va
dalle materie prime, la frutta,
il grano, il latte, ai prodotti via
via più trasformati ed elaborati.
Cinque le filiere rappresentate:
latte e derivati, the, caffè e
cacao, cereali e birra, carne e
pesce, ortofrutta e vino. Basta
indicare uno dei tanti prodotti