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Interviste Ma la domanda riguarda il futuro, e il futuro è tutto da conquistare. Ma quali sono gli elementi abilitanti l’efficienza energetica, che vanno monitorati per costruire e mantenere aggiornata la “mappa”? Identifichiamone 4: • Tecnologia • Finanza • Sistema regolatorio, normativo, di incentivi • Comportamenti Efficienza energetica come modo di pensare Dalle “tecnologie verticali” all’approccio sistemico. L’incontro con Vittorio Cossarini, presidente di Assoesco di Mauro Bozzola 24 A margine di un evento organizzato a inizio anno da Energia Media sull’efficienza nelle RSA abbiamo incontrato Vittorio Cossarini, Presidente di Assoesco, e gli abbiamo chiesto di fornirci un’analisi sullo stato dell’arte in tema di efficienza energetica per quanto riguarda il nostro Paese. Innanzitutto – ci ha spiegato Cossarini – dal punto di vi- sta dell’efficienza energetica nel panorama mondiale ed europeo l’Italia è complessivamente ben messa, in parti- colare per quanto riguarda il peso dell’energia rinnovabile e dell’efficienza energetica nell’industria che ci hanno con- sentito di raggiungere gli obiettivi 2020. Stessa cosa per l’efficienza in generale e l’innovazione delle reti elettriche. Siamo i primi in Europa a installare i contatori digitali di nuo- va generazione, essenziali per evolvere verso un mondo di “prosumer” di energia. CITY LIFE MAGAZINE N° 47 A cui ne aggiungiamo un 5°: il percorso di transizione verso un sistema rinnovabile. La prima domanda è: abbiamo la tecnologia e la finanza? La risposta è certamente si. Sicu- ramente abbiamo la tecnologia meccanica ed elettronica che ci serve. Disponiamo anche di dati e delle competenze digitali che sono via via più importanti per passare da un modello centralizzato di produzione e distribuzione dell’e- nergia a un modello territoriale, in cui ciascuno di noi, o ciascuna azienda, entità, sia consumatore e produttore/ distributore di energia. Ci mancano però alcuni elementi comportamentali e di sicurezza nel trattamento dei dati. Se ciascuno di noi è in rete è necessario che la rete e i dati personali siano sicuri, e in questo settore abbiamo carenze di percezione del rischio. La sicurezza dei dati e delle reti deve diventare patrimonio collettivo, che si sviluppa conte- stualmente all’implementazione di nuovi servizi, altrimenti diventa un freno all’innovazione. La Finanza? I soldi ci sono. Il problema è canalizzarli nella giusta direzione. E qui deve venire in aiuto il Sistema re- golatorio ovvero quel mix di obblighi e incentivi monetari e fiscali che possono aiutare a indirizzare gli investimenti. Non si tratta di erogare contributi a pioggia che impattano sul bilancio dello Stato o irritano strati di popolazione (vedi gli oneri di sistema delle bollette elettriche, che finanziano contributi vari, solo parzialmente legati all’efficienza ener- getica), ma che generino delle convenienze sul lungo pe- riodo. Pensiamo al patrimonio immobiliare italiano, forse il nostro maggior problema di efficientamento: storico e vetu- sto, costoso da riconvertire. Si tratta di convogliare finanza esistente nella conversione del patrimonio, senza lasciare sulle spalle dei cittadini anni di indebitamento. Si può fare. Ci sono aziende in grado di sostenere gli oneri finanzia- ri di investimenti a lungo termine. Occorre semplicemen- te una normativa ad-hoc e stabile nel tempo. Investimenti con tempo di ritorno di 6/10 anni richiedono una normativa N° 47 CITY LIFE MAGAZINE 25