IL GIORNALE DEL VOLONTARIO IL GIORNALINO DEL VOLANTARIO N.3 Maggio/Giugno/Lug

Maggio,Giugno,Luglio/2016 Il giornale del volontario “Senza più paura” Supplemento in allegato a Preappenino Oggi, giornale registrato presso il tribunale di Lucera in data 18 ottobre 2007 Nel diritto italiano, la truffa e l’ottenimento di un vantaggio a scapito di un altro soggetto indotto in errore attraverso artifici e raggiri. Si ritiene che la parola “truffa” derivi dal francese truffe (tartufo), in quanto già nell’antichità il prezioso tubero veniva utilizzato per ingannare ignare e golose vittime; a sua volta il termine “infinocchiare” ha simili origini, in quanto deriva dalla pratica di utilizzare il finocchio come antipasto per ingannare il gusto del cliente nei confronti di un vino di scarsa qualità. LA TRUFFA NEL DIRITTO ITALIA- NO Nell’ordinamento giuridico italiano la truffa è un reato previsto dall’art. 640 del codice penale. Sono previste inoltre speciali fattispecie di reato autonomo, ovvero la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, la frode informatica e la frode assicurativa. LA TRUFFA AI È definita come attività ingannatoria capace di indurre la parte offesa in errore attraverso artifici e raggiri per indurla a effettuare atti di disposizione patrimoniale che la danneggiano e favoriscono il truffatore o altri soggetti, procurando per questi ultimi un profitto corrispondente al danno inferto alla vittima. FISICHE “Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con multa da cinquantuno euro a mille trentadue euro. La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da trecento nove euro a millecinquecento quarantanove euro:    se il fatto è commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico o col pretesto di far esonerare taluno dal servizio militare; DANNI DI PERSONE La truffa ai danni dei singoli, come quelle che colpiscono le società, consistono in primo luogo nell’individuare le vulnerabilità della vittima (stato di salute fisico, psicologico, economico, gusti e preferenze personali) operando in tre fasi  raccolta illegale di informazioni personali (dati anagrafici, abitudini quotidiane, ecc.…) con telefonate, pedinamento o interrogazioni di vicini di casa impersonando pubblici ufficiali; Utilizzazione delle informazioni per scegliere la truffa che meglio si adatta alla vittima; Scelta del momento e del luogo ideale, spesso un orario in cui un condominio o un vicinato sono meno frequentati, o se in piena strada, simulando una situazione di emergen- Le truffe più diffuse sono più spesso a danno di persone sole, spesso anziani ma anche coloro che soffrono di una situazione di disagio, malattia o che non sono in grado di intendere e di volere, perciò meno attente ai pericoli esterni. Il truffatore può capire la buona fede di una persona per diversi scopi:  raccogliere dati sensibili senza il consenso dell’interessato per vendere i dati ricavati a terzi;  Farsi dare soldi in cambio di beni o servizi inesistenti;  Fare firmare un contratto— capestro con la scusa di raccogliere delle firme per una petizione ;  Introdursi in casa altrui e portare via beni di valore distraendo la vittima con l’aiuto di un complice;  Richiedere un congruo anticipo su eredità;  Richiedere una partecipazione azionaria a una società fittizia dietro