TIS - Il Corriere Termo Idro Sanitario Maggio 2023 | Page 26

INTERVISTA
GIANFRANCO GIANNI

Dal punto di vista dell ’ installatore : l ’ evoluzione impiantistica e professionale

GIANFRANCO GIANNI , 64 ANNI , CONTITOLARE DELLA GIANNI BENEVENUTO DI CERNOBBIO , È STATO ED È PROTAGONISTA E TESTIMONE DELLA STORIA DELL ’ IMPIANTISTICA ITALIANA . TUTTE LE TECNOLOGIE CHE SONO APPARSE SUL MERCATO SONO STATE RECEPITE E APPLICATE “ CUM GRANO SALIS ”, SENZA BADARE ALLE “ MODE ” MA ALLE EFFETTIVE ESIGENZE
dalla Redazione

La personale storia di Gianfranco Gianni , ingegnere , è strettamente legata a quella della Gianni Benvenuto , un ’ impresa che dal 1959 opera nel campo degli impianti tecnologici e di climatizzazione . “ L ’ evoluzione della nostra azienda è strettamente collegata a quella del settore impiantistico ed edilizio ” racconta Gianni . “ All ’ inizio si trattava di portare l ’ acqua in casa , quella che veniva chiamata allora l ’ acqua corrente , al posto del secchio posto all ’ ingresso delle abitazioni . “ Nelle città come Milano gli impianti di riscaldamento nelle case di livello erano già

diffusi e spesso si trattava di impianti a pannelli realizzati tra le due guerre in tubi di ferro piegati . Negli anni Ottanta questi sistemi sono stati smantellati e sostituiti da altri più moderni anche in funzione della modifica di destinazione d ’ uso di questi antichi palazzi , da residenziale a uffici . “ C ’ erano anche impianti a colonne montanti in ferro che alimentavano i caloriferi posti uno sopra l ’ altro ai diversi piani . La distribuzione era di tipo condominiale e non si poteva intercettare l ’ appartamento nel suo insieme , ma solo ogni singolo radiatore . “ Poi sono nati – prosegue Gianni – i primi
Gianfranco Gianni Direttore Tecnico Gianni Benvenuto , Cernobbio
impianti con valvole di zona che consentivano di variare la temperatura di ogni singolo appartamento . Si trattava in pratica di semplici impianti monotubo ad anello . Un ulteriore passo avanti è stata l ’ introduzione del famoso collettore Modul che consentiva di realizzare la distribuzione a tutti i radiatori in modo indipendente . Si utilizzava tubo di rame , un materiale più leggero che consentiva di utilizzare diametri inferiori , facile da trasportare e posare . Da sottolineare che allora il costo del rame non era proibitivo come oggi . “ Parallelamente si è sviluppata la tecnologia del riscaldamento ad aria con macchine installate nel controsoffitto delle abitazioni , una soluzione rivolta a un ’ edilizia economico-popolare . Il generatore tipicamente era posto nel corridoio con bocchette di distribuzione nelle varie stanze . I costi di installazione erano molto contenuti , tuttavia l ’ aria generata era piuttosto secca . “ Una successiva modifica al monotubo fu l ’ introduzione della valvola monotubo direttamente sul radiatore . Nella progettazione occorreva tener conto che ai corpi scaldanti si portava acqua a una temperatura via via inferiore e dunque era necessario aumentare le dimensioni dei radiatori con conseguente maggior costo dei medesimi . In realtà venivano spesso dimensionati come se tutti fossero alimentati con acqua a 70 ° C col risultato che alcuni elementi alla fine risultavano penalizzati ”.
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