Approfondimenti
mento dunque sia ai data
base geotopografici Sin-
fi per le reti, e PELL per
l’illuminazione
pubblica
con uno scambio di infor-
mazioni che naturalmen-
te diventa bidirezionale.
Importante infine è con-
sultare il registro Inspire
gestito da AgID – ha con-
cluso Donnaloia – che in-
tegra contenuti e li mette
a disposizione di tutti gli
operatori, anche interna-
zionali. Se altri Stati mem-
bri trattano questa temati-
ca dovranno adeguarsi a
questo modello dati.”
Arianna Brutti, Responsa-
bile informatico Dati Statici
(XML), ENEA, è entrata nel
dettaglio delle modalità
con cui un operatore può
diventare utente PELL Ve-
rified, illustrando significa-
ti, strumenti e verifiche da
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compiere nella compilazio-
ne. A breve sul sito Smar-
tItaly Goal, presenteremo
l’intervento nei suoi detta-
gli, insieme a quello di Fa-
bio Moretti, Responsabile
informatico Dati dinamici
(JSON), ENEA e di Piero
De Sabbata, Responsabile
Laboratorio Cross Techno-
logies per distretti urbani
e industriali della Divisione
Smart Energy, ENEA.
Una giornata importante
dunque in cui si è reso evi-
dente come l’integrazione
della specifica PELL, con
i data base topografici, al
Sinfi, ai dati di Istat e Agen-
zia delle Entrate per topo-
nimi e nomi delle strade
urbane, sia la frontiera più
avanzata per consentire
alle PA comunali di costru-
ire progetti Smart City e
Smart Land evoluti.
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N° 46
Interoperabilità dei sistemi, principio per la
creazione di Smart City e Smart Land
Intervista a Gabriele Ciasullo, AgID Agenzia per l’Italia Digitale
Interoperabilità si lega a un concetto di “contaminazio-
ne” tra infrastrutture, frutto di processi di digitalizzazione
oggi sempre più pervasivi. Ritiene sia in corso un proces-
so culturale in grado di rendere proficuo il rapporto tra
innovazione, dati e servizi o siamo ancora lontani dal ren-
derlo concreto?
Importante è aver preso coscienza che il punto di partenza per
rendere possibili processi che portino alle Smart City sia proprio
l’interoperabilità, da considerare sotto tanti aspetti. Per AgId è
stato evidente partendo dall’analisi di data base topografici e di
una serie di stati informativi che anche le Regioni stanno adot-
tando. Oggi siamo in una fase avanzata di adozione e raccolta
di informazioni geografiche da più fonti; un percorso nato con
il Sinfi, Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrut-
ture, che è stato agganciato al set di informazioni regionali che
chiamiamo Data Base Geotopografico, fino alla messa in condi-
visione del PELL. Altro elemento che si andrà ad agganciare a
questo sistema è l’archivio dei numeri civici.
La questione delle Smart City dunque si legge in questa
chiave: il punto di partenza è l’interoperabilità dei sistemi.
Che significa parlare la stessa lingua con informazioni che
arrivano da specifiche geografiche prodotte nel tempo e
che continuiamo a mantenere e ad aggiornare. Ripeto, tutto
questo favorisce e agevola quello che chiamiamo Smart City
o Smart Land Escape, creando i presupposti affinché tante
azioni possano essere implementate e diversi servizi possa-
no essere messi a punto dalle varie amministrazioni regionali
e comunali, utilizzando una base informativa condivisa con
un linguaggio che tutti capiamo.
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